Il paziente che intraprende la terapia per una patologia oncologica subisce un danno a carico dell’organo cute di ordine traumatico, infiammatorio ed ossidativo con alterazioni del microbiota cutaneo, della pigmentazione, disidratazione, eritema e desquamazione.
Il cosmetico nel protocollo oncologico deve presentare caratteristiche di dermoaffinità, dermocompatibilità, tali da rispettare la fisiologia cutanea e ripristinare la funzione di barriera compromessa dalle terapie.
L’estetista deve guidare la cliente ad orientarsi in una realtà commerciale sempre più contraddistinta da cosmetici convenzionali, naturali e biologici puntando su materie prime quali oli, burri e INCI preferibilmente brevi.
Il cosmetico deve essere utilizzato prima, durante e dopo i trattamenti oncologici.
L’aromaterapia per diffusione ambientale contribuisce al benessere psico- fisico; le molecole odorose giungono al cervello con ripercussioni positive sull’intero organismo e sulla cute a conferma del continuo e silenzioso dialogo tra pelle, nervi periferici e cervello.
Da un leggero tocco sulla pelle si scatena un flusso di messaggi che raggiungono il cervello attivando processi quali vasodilatazione e rigenerazione cellulare.
Silvia Tripodi
Dott.ssa in Biologia, Infomatore scientifico del cosmetico