La cultura estetica in oncologia

L’oncoestetica è una branca dell’estetica stessa che si occupa dei trattamenti estetici più sicuri per le persone che si trovano ad affrontare una patologia oncologica.

Nasce circa vent’anni fa negli Stati Uniti ad opera di un educatore estetico, la Dottoressa Morag Currin. Con tantissimi anni di esperienza nel settore termale e con altrettanti di formazione nelle scuole di estetica, si è trovata spesso davanti a clienti con patologie oncologiche e decide così di farsi affiancare da figure professionali quali medici oncologi, fisioterapisti, dermatologi, ecc.

Questa esperienza le consente di assumere la consapevolezza che i pazienti non possono essere trattati solo da medici ma necessitano, durante le varie fasi della loro malattia, di altre figure professionali.

Diventa, dunque, un lavoro di collaborazione a 360°; ognuno senza interferire con il lavoro dellaltro ma uniti dallo stesso scopo: il benessere del clientepaziente.

Nasce così l’OTI (ONCOLOGY TRAINING INTERNATIONAL). Questo metodo è il risultato di un’attenta ricerca internazionale supportata da studi scientifici. Si diffonde in tantissimi paesi del mondo, arriva fino in Italia e diventa una realtà internazionale che unisce esperti di estetica e cosmesi, medici, psicologi, farmacisti, assistenti sociali formati all’estetica oncologica attraverso percorsi formativi teorici e pratici con pazienti oncologici.

Unaltra associazione, nata in Italia, è lAPEO (Associazione professionale di estetica oncologica). È lo spaziobenessere aperto allIstituto europeo di oncologia (IEO), sin dal settembre 2013, con il sostegno del Professor Umberto Veronesi.

L’estetica oncologica aiuta le donne in terapia a ritrovare il sorriso e la propria femminilità.

Quando si è di fronte alla diagnosi di un tumore la mente corre subito alla terapia e a tutti gli effetti indesiderati che ne conseguono (alterazione morfologica delle unghie delle mani e dei piedi, xerosi, perdita dei capelli e dei peli, aumento del peso, iperpigmentazione della pelle, ecc.).

La guarigione dalla malattia è uno dei tanti pensieri che affollano la mente del paziente, perché è la paura legata a quello che può succedere al proprio corpo ed alla propria pelle che crea ulteriori ansie e timori. Se confrontati con l’esigenza primaria della guarigione, questi potrebbero sembrare problemi secondari.

Purtroppo non è così.

Questi timori incidono a tal punto sulla sfera emotiva e psicologica di alcune persone da indurle a rinunciare alle terapie. È un aspetto che per molto tempo è stato sottovalutato ma che oggi non lo è più grazie allo sviluppo anche in Italia dell’estetica oncologica. La figura dell’estetista che sicuramente unisce competenza e sensibilità, deve essere arricchita di professionalità, esperienza ed una formazione specialistica adeguata. Non ci possono essere improvvisazioni o sbagli, il consiglio deve essere frutto di un’attenta diagnosi preliminare e di competenze specifiche.

È importante prima di tutto chiarire un aspetto fondamentale nell’approccio cosmetico oncologico ovvero che un cosmetico non può vantare proprietà curative ma non è da sottovalutare la sua valenza coadiuvante nel mantenimento del buono stato di salute della pelle, dei capelli e delle unghie senza contare il valore aggiunto del prendersi cura di sé dal punto di vista psicologico. Per una persona sottoposta a terapie oncologiche come chemioterapia, radioterapia o terapia farmacologica è ancora più importante porre attenzione alla scelta dei prodotti cosmetici da utilizzare poiché queste strutture vengono ampliamente coinvolte e diventano più sensibili e fragili.

Quando la pelle è integra garantisce protezione ed è in grado di esercitare perfettamente la sua funzione di barriera nei confronti degli agenti esterni ed in gran parte delle sostanze presenti nei cosmetici stessi; ma quando subentrano gli effetti collaterali generati dalle terapie, la pelle perde la sua capacità protettiva originaria e risulta più fragile, sensibile e reattiva.

L’obiettivo principale dell’intervento dermocosmetico per una pelle così sensibile diventa quello di cercare di ridurre i sintomi principali (disidratazione e irritazione) ripristinando l’idratazione dello strato corneo attraverso l’uso di prodotti cosmetici formulati con ingredienti emollienti, lenitivi, protettivi, ristrutturanti e calmanti.

La pelle deve essere preparata prima di iniziare una terapia oncologica in modo da avere già un buon terreno. Addirittura si pensa di preparare la pelle prima dell’intervento stesso, rendendola più idratata possibile, così da alleggerire gli effetti collaterali.

Durante il periodo di terapia e quello di recupero, la pelle necessita di attenzioni particolari. Il corpo si carica di sostanze tossiche, pertanto è opportuno evitare l’uso di profumi, parabeni, diazolidinyl urea, dea, tea, oxibenzone, siliconi, glicoli, alcool, alluminio, borotalco, sulfati, triclosan.

L’obiettivo dell’estetica oncologica è, dunque, quello di informare e assistere i clientipazienti dal punto di vista estetico promuovendo il benessere e la qualità della loro vita prima, durante e dopo i trattamenti, alleggerendo gli effetti collaterali e rilassando la mente ed il corpo alla vigilia della terapia. La finalità dei trattamenti complementari non è quella di guarire il paziente ma di prendersene cura sotto il profilo estetico e psicologico.

I pazienti hanno diritto a prendersi cura di sé stessi seguendo qualche piccolo accorgimento nel quotidiano, scegliendo con consapevolezza i propri cosmetici in base alle proprie specifiche caratteristiche e ai diversi cambiamenti a cui inevitabilmente va incontro la cute a seguito della terapia.

Molti pazienti non ne conoscono neppure l’esistenza, le indicazioni ed i possibili effetti collaterali. Si ritiene, dunque, opportuno informarli, affidandoli a mani esperte e con il consenso del proprio medico oncologo curante.

Teresa Malara
Beauty Medical Assistant

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